Dintorni

Agnone

Agnone, nella parte settentrionale della provincia di Isernia, è celebre in tutto il mondo per le sue campane (le uniche che possano fregiarsi dello stemma pontificio) ed è un piccolo paese molisano immerso nel verde, a circa 800 metri di altitudine. Proprio la bellezza del territorio è uno dei punti forti di questa località che ha saputo sviluppare un turismo rivolto agli amanti della natura, dell’equitazione e del soggiorno in agriturismo, con la possibilità di ammirare le diverse bellezze archeologiche del posto e gustare la cucina tradizionale. Oggi come in passato la città di Agnone è nota per la lavorazione del rame e del ferro battuto, con il quale si producono splendide inferiate per balconi e oggetti artistici nonché per la produzione di campane realizzate dalla Fonderia Marinelli eccellenza del paese ed attività più nota di Agnone. I numerosi visitatori sono attratti non solo dalle peculiarità naturali del paese ma anche dagli oggetti artigianali e artistici e dalle molteplici golosità culinarie come caciocavalli, mozzarelle, stracciate e burrini. Tutti i locali di ristoro sono fieri di mettere in mostra primi piatti tipici molisani che vanno dalle “sagne a taccune” alle “sagne e fagioli”, dai “maccheroni alla chitarra” alla famosissima “zuppa alla santè”, e secondi piatti tipici e saporiti, a basa di carni di agnello e capretto, i formaggi e latticini come mozzarelle, fior di latte e caciocavalli. Non si deve perdere il gusto del cosciotto e delle “tacche” d’agnello arrosto o al forno, il capretto “ciff e ciaff”, le salsicce, i prosciutti, i nodi di trippa, le “cazzemarre” e le “soppressate”.

Castel San Vincenzo

Piccolissimo centro medievale, con meno di 600 abitanti, ai piedi delle Mainarde, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. E qui che sorgeva l’antico monastero benedettino di San Vincenzo al Volturno, uno dei più importanti del medioevo, oggi grande complesso monumentale. Visitando l’area archeologica si potranno ammirare in particolare gli affreschi della Cripta di Epifanio, tra i più importanti esempi di pittura altomedievale europea.

Pietrabbondante

Pietrabbondante sorge nei pressi del tratturo Celano-Foggia, incastonata tra le pietre locali dette morge e sormontata dal Monte Caraceno, immersa in una natura incontaminata tra alture e distese pianeggianti del Molise. Il nome del borgo deriva dalla notevole presenza di rocce disseminate in tutto il territorio. Passeggiando tra le vie di Pietrabbondante si respira la storia del luogo, un passato antico di secoli. Il centro storico conserva intatte le tipologie abitative di origine medievale, edifici costruiti con materiali provenienti dal vicino sito archeologico.

Roccavivara

Il maestoso complesso del Santuario della Madonna del Canneto (o di Santa Maria di Canneto), nel comune di Roccavivara (CB), sorge Lungo la Fondovalle del Trigno, in un contesto ambientale davvero molto suggestivo. La Chiesa attuale risale ai secoli XI – XII, ma il luogo era già abitato in epoca molto più antica. A Canneto, fin dall’epoca romana, esisteva un centro abitato, i cui resti sono emersi nel corso dagli scavi effettuati di fianco al Santuario di Canneto. Emergono, ben conservati, i resti di una villa romana e di un’azienda agricola.

Sepino

Sepino è un centro di pianura, situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro. Il nome deriva probabilmente da saepire = “recintare” ad indicare l’antico stazzo recintato connesso all’allevamento transumante, attività continuata poi nel forum pecuarium. .

Termoli

Termoli è una delle maggiori località del Molise in termine di popolazione, ed è situata in provincia di Campobasso, nella parte costiera della regione. nucleo storico di Termoli, una vera e propria cittadella fortificata, si trova sulla sommità di un promontorio a picco sul mare Adriatico. L’intero abitato, in particolare, si estende sul litorale tra le foci del fiume Biferno e del torrente Sinarca, in una zona dalla costa sabbiosa e piuttosto ampia, adatta alla balneazione estiva. il nome di Termoli deriva da Terma o Termine, inteso come zona di confine. Ma alcuni dicono che la sua origine si debba a Ter molitus, dal latino tres moles, fortezze o torri. A Termoli c’è Rejecelle, la viuzza, tra i vicoli del borgo antico: larga poco più di 30 centimetri, si contende con il vicolo di Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, il primato di via più stretta d’Italia. Un borgo marinaro che reca nelle sue antiche strade la storia di quelle popolazioni costiere per secoli sottoposte a distruzioni non solo dai pirati arrivati dal mare, per via della posizione strategica e le bellezze del territorio. Termoli meta ambita di un turismo non solo balneare ma eno-gastronomico e naturalistico, per un soggiorno ricco da diversi punti di vista. Il suo porto riesce ad essere un punto di sviluppo importante per tutto il territorio, per le attività peschiere e commerciali e per quelle strettamente turistiche con il gran flusso di passeggeri per le Isole Tremiti che da qui si raggiungono più velocemente rispetto ad ogni altro scalo portuale, possibile imbarcarsi anche per la Croazia.

Tratturi

Tratturi del Molise: Ancora poco esplorato dal turismo di massa, il Molise, stretto fra Abruzzo e Puglia, è una regione che raccoglie splendidi tesori d’arte, scenari naturali mozzafiato e tradizioni millenarie. Elementi caratteristici del Molise, i tratturi sono antichissime vie d’erba battuta lungo le quali i nostri avi, dall’epoca pre-romana sino a un paio di secoli fa, spostavano stagionalmente le proprie greggi. La transumanza del bestiame, principale risorsa del Meridione contadino, seguiva percorsi rigorosi: in autunno dai freschi pascoli montani dell’Abruzzo verso quelli più caldi del Tavoliere delle Puglie; in estate il cammino inverso. Praticata già dai Sanniti nel VI secolo a.C., la pratica della transumanza visse un periodo di particolare splendore sotto i Romani che rinfoltirono il reticolo di tratturi per collegare meglio i centri urbani dell’impero.

I tratturi moderni: Molti tratturi sorgono oggi, infatti, accanto ad antiche strade romane lastricate in pietra. A differenza di queste, tuttavia, molti Giganti Verdi si sono conservati quasi intatti fino a giorni nostri: merito degli Aragonesi che, nel XV secolo, diedero nuovo slancio al commercio di prodotti d’allevamento. Furono loro a costruire il “Tratturo Moderno”, con i suoi Tratturelli e bracci (le strade secondarie e di collegamento), i suoi 11,6 m. di larghezza, i suoi limiti stradali in pietra e le dogane per gli affari burocratici. Si conta che circa 70 comuni del Molise, fra cui Campobasso, Boiano e Isernia, siano sorti lungo questi percorsi che costituiscono, dal 1997, il Parco Regionale dei Tratturi.

I tratturi più importanti: I tratturi coprono, sostanzialmente, tutto il territorio del Molise, offrendo itinerari del tutto unici, come quello che unisce il Parco Nazionale del Gargano a quello di Abruzzo, Lazio e Molise. In questi tracciati, dove qualche ostinato pastore porta ancora le proprie greggi a pascolare, si ritrovano ritmi, suoni, tradizioni di un’altra epoca. Attualmente i Tratturi più importanti sono: il Tratturo Celano – Foggia, che passa attraverso il Parco Nazionale della Majella e le zone archeologiche di Vastogirardi e Pietrabbondante; il Tratturo Castel di Sangro – Lucera, dove potremo visitare il bellissimo Castello e il Tratturo Pescasseroli – Candela che copre una distanza di circa 200 km.

Il tratto molisano: Il tratto molisano di quest’ultimo passa per Castelpetroso, con il suo splendido paesaggio montano, dove potremo approfittare anche di una visita al Santuario della Vergine SS. Addolorata. Passate le località di Cantalupo nel Sannio, dominato dal suggestivo massiccio del Matese, e dopo Bojano e Guardiaregia arriveremo a Sepino, famosa per la sua area archeologica con i resti di epoca romana. Il tratturo tocca anche Isernia, col suo magnifico centro storico, e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Il tratturo Magno: Uno dei tratturi d’epoca aragonese più famosi però è quello che collegava L’Aquila con Foggia. Detto anche “Tratturo del Re” o “Tratturo Magno”, questo tracciato passa, in Molise, per numerose località fra cui Termoli, dove merita una visita il Castello Svevo e l’antico borgo marinaro arroccato sul promontorio. Fra una passeggiata a cavallo e una visita a monumenti e aree archeologiche non dimentichiamoci di fare una sosta per assaporare le delizie gastronomiche di questa bellissima terra dove il tempo sembra essersi fermato.